L'avvento delle rete sociali ha spinto molti lavoratori ad usare tali mezzi anche durante il normale orario di lavoro. Chi almeno una volta, nascosto dietro la scrivania, non ha mai cliccato sul proprio account Facebook oppure Twitter?
I "capi" lo sanno e cercano di limitare al massimo tali "interferenze" lavorative, blindando le connessioni ed impedendo l'accesso esterno a siti ritenuti (forse a ragione?...) poco produttivi...
Ma la "massa pulsante" degli utilizzatori di twitter non si lascia certo fermare da questi "sporchi giochetti", e passa al contrattacco creando servizi che riescano a bucare le barriere create da un proxy.
Twitxy si occupa di reindirizzare la connessione semplicemente premendo il tasto "go" presente nella home page, fornendo una navigazione anonima.
Un servizio che sebbene sia un palliativo per l'impiegato, è sicuramente un valido strumento per chi utilizza twitter in paesi dove l'uso è limitato e chi lo usa può passare guai seri... gancjo...
I "capi" lo sanno e cercano di limitare al massimo tali "interferenze" lavorative, blindando le connessioni ed impedendo l'accesso esterno a siti ritenuti (forse a ragione?...) poco produttivi...
Ma la "massa pulsante" degli utilizzatori di twitter non si lascia certo fermare da questi "sporchi giochetti", e passa al contrattacco creando servizi che riescano a bucare le barriere create da un proxy.
Twitxy si occupa di reindirizzare la connessione semplicemente premendo il tasto "go" presente nella home page, fornendo una navigazione anonima.
Un servizio che sebbene sia un palliativo per l'impiegato, è sicuramente un valido strumento per chi utilizza twitter in paesi dove l'uso è limitato e chi lo usa può passare guai seri... gancjo...
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Io penso che...